giovedì 26 maggio 2016

MATERIALE CL.5 COMPITO FISICA

5A
ELETTROCARDIOGRAMMA
https://www.youtube.com/watch?v=t9k0VXPggAw&sns=em

CAMPO MAGNETICO: EMAIL DA LISA

RADIOATTIVITA': EMAIL DA AURORA - TISEM

PILA: 

5B
EINSTEIN: 
RELATIV. RISTRETTA
Una prima memoria, in data 30 giugno, dal titolo Zur Elektrodynamik bewegter Körper (Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento) aveva come oggetto l'interazione fra corpi carichi in movimento e il campo elettromagnetico vista da diversi osservatori in stati di moto differenti.
La teoria esposta nell'articolo, nota successivamente con il nome di Relatività ristretta (o speciale), risolveva i contrasti tra teoria meccanica e teoria elettromagnetica della luce, che avevano caratterizzato la fisica dell'Ottocento, con una revisione dei concetti di spazio e di tempo assoluti.
 Questa teoria è una riformulazione ed estensione delle leggi della meccanica. In particolare essa è necessaria per descrivere eventi che avvengono ad alte energie e a velocità prossime a quella della luce, riducendosi alla meccanica classica negli altri casi.
La teoria si basa su due postulati:
- le leggi della meccanica, dell'elettromagnetismo e dell'ottica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali;

-la luce si propaga nel vuoto a velocità costante c indipendentemente dallo stato di moto della sorgente o dell'osservatore.
I POSTULATI
Il primo postulato, noto anche come "principio di relatività speciale", riafferma ed estende il principio di relatività di Galileo.
Il secondo può derivarsi dal primo ed elimina la necessità dell'etere luminifero (mezzo materiale attraverso il quale si pensava si propagassero le onde elettromagnetiche).

Dai due postulati discende che nell'universo descritto dalla relatività speciale le misure di intervalli temporali e di lunghezze spaziali effettuate da osservatori inerziali non corrispondono necessariamente fra loro, dando luogo a fenomeni come la dilatazione del tempo e la contrazione delle lunghezze, che sono espressione dell'unione dello spazio tridimensionale e del tempo in una unica entità quadridimensionale nella quale si svolgono gli eventi, chiamata cronotopo o spazio-tempo. Secondo Galilei (e poi Newton) il tempo, che si può considerare come una quarta coordinata, è lo stesso in entrambi i sistemi inerziali. Cioè nell'ambito della meccanica classica tutti gli orologi marciano con lo stesso ritmo e di conseguenza gli intervalli temporali fra due eventi successivi saranno gli stessi per entrambi gli osservatori. Einstein però dimostrò nella sua teoria della relatività ristretta che essa risulta non corretta quando si ha a che fare con situazioni in cui la velocità relativa dei due sistemi è confrontabile con quella della luce.

E=mc²Un'altra memoria sulla relatività ristretta conteneva la nota formula E=mc²
La riscrittura delle leggi della meccanica operata dalla relatività ristretta portò a una radicale svolta nella comprensione del mondo fisico e ad una grande fama del suo autore anche al di fuori del contesto scientifico, mentre la relazione E=mc² è divenuta la più famosa equazione in assoluto, entrando a far parte della cultura in generale.
E = mc2 è l'equazione che stabilisce l'equivalenza e il fattore di conversione tra l'energia e la massa di un sistema fisico. "E" indica l'energia contenuta o emessa da un corpo, "m" la sua massa e "c" la costante velocità della luce nel vuoto
Einstein comprese che queste due realtà fisiche sono in verità strettamente legate da un valore numerico molto preciso: il quadrato della velocità della luce nel vuoto (c²), stabilendo che massa ed energia sono equivalenti.
la massa, considerata isolatamente, non si conserva ma è soggetta a continue variazioni; in particolare aumenta di una quantità pari a E/c² quando assorbe energia (radiazione elettromagnetica), mentre diminuisce quando perde energia, ad esempio emettendo fotoni; in questo caso alla quantità di massa scomparsa corrisponde un'energia emessa pari a mc²;
Ne consegue che la massa non è altro che una forma di energia;
qualsiasi corpo a riposo possiede un'energia per il solo fatto di avere una massa; questa energia di riposo si indica con la formula E0 = m0c² ed è posseduta sia dalle particelle atomiche e subatomiche sia dai corpi macroscopici.
la conservazione dell'energia meccanica comprende, oltre all'energia cinetica e all'energia potenziale, anche la massa quale ulteriore forma di energia; si ottiene così l'energia totale meccanica del corpo, proporzionale alla massa a riposo.
Teoria della relatività generale
Nel 1915, Einstein propose una teoria relativistica della gravitazione, denominata relatività generale, che descriveva le proprietà dello spazio-tempo a quattro dimensioni: secondo tale teoria la gravità non è altro che la manifestazione della curvatura dello spazio-tempo. Questa curvatura, deformazione nello spazio-tempo non è altro che un’onda gravitazionale che si propaga come un’onda. L'esistenza delle onde gravitazionali fu prevista nel 1916 da Einstein come conseguenza della sua teoria della relatività generale, ed è stata confermata sperimentalmente nel 14 settembre 2015 (con gli interferometri gemelli LIGO, le collaborazioni scientifiche LIGO e VIRGO aprono una nuova finestra sul cosmo, rivelando le onde gravitazionali prodotte nella collisione di due buchi neri). Einstein dedusse le equazioni del moto da quelle della relatività speciale valide localmente nei sistemi inerziali; dedusse inoltre il modo in cui la materia curva lo spazio-tempo imponendo l'equivalenza di ogni possibile sistema di riferimento (da cui il nome di "relatività generale"). Alla pubblicazione, la teoria venne accolta con scetticismo da parte della comunità scientifica, perché derivata unicamente da ragionamenti matematici ed analisi razionali, e non da esperimenti od osservazioni.
Nel 1917 mostrò il legame tra la legge di Bohr e la formula di Planck dell'irraggiamento del corpo nero. Nello stesso anno introdusse la nozione di emissione stimolata(il fenomeno quantistico per cui la radiazione elettromagnetica, oltre che eccitare un sistema, può anche stimolarne la diseccitazione.), che sarebbe poi stata applicata alla concezione del laser.
Nel 1919 le predizioni della relatività generale furono confermate dalle misurazioni dell'astrofisico Arthur Eddington effettuate durante un'eclissi solare, che verificarono che la luce emanata da una stella era deviata dalla gravità del sole. Le osservazioni ebbero luogo il 29 maggio del 1919 a Sobral, in Brasile, e nell'isola di Príncipe, nello Stato di São Tomé e Príncipe.

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