giovedì 30 marzo 2017

Radar

RADAR


Il termine fu coniato nel 1940 dalla marina militare americana, ed è l'acronimo di Radio detection and ranging. Il radar, è un sistema che utilizza onde elettromagnetiche appartenenti allo spettro delle onde radio per il rilevamento e la determinazione della posizione ed eventuale velocità di oggetti sia fissi che mobili. Numerosi scienziati e ingegneri contribuirono allo sviluppo di questo sistema: il primo di essi fu Christian Huelsmeyer, che nel 1904 utilizzò le onde radio per rilevare la presenza di una nave nella nebbia, ma non ancora la sua distanza. Furono Nikola Tesla e Guglielmo Marconi coloro che rispettivamente stabilirono i principi del funzionamento e perfezionarono il sistema. Il funzionamento del radar si basa sul fenomeno fisico della dispersione della radiazione elettromagnetica quando questa colpisce un oggetto di dimensioni maggiori della lunghezza d'onda della radiazione incidente. La radiazione di ritorno può essere rilevata dall'antenna ricevente dopo un certo tempo t pari al doppio del tempo di propagazione antenna – bersaglio; conoscendo la velocità di propagazione dell'onda nel mezzo considerato (aria, acqua ecc.) si può facilmente risalire alla distanza del bersaglio ed alla sua posizione angolare (azimuth) rispetto al sistema di riferimento in maniera pressoché continua grazie alla periodicità delle scansioni. Il radar può avere diverse frequenze operative emesse dall'antenna, perché alcune onde di una piccola lunghezza e alta frequenza potrebbero non avere la portata necessaria ad effettuare scansioni a lungo raggio, così come le onde di una lunghezza troppo grande e una frequenza troppo bassa non sarebbero adatte alle scansioni a corto raggio.

Bande di Frequenze dei Radar - vecchia denominazione IEEE
Nome della Banda
Frequenza
Lunghezza d'onda
Note
P
230 - 1000 MHz
130 – 30 cm
'P' per 'previous', utilizzate per sorveglianza a lungo e lunghissimo raggio al di là della linea dell'orizzonte e per controllo balistico
L
1 - 2 GHz
30 - 15 cm
controllo del traffico aereo a lungo raggio e sorveglianza; 'L' per 'long', onde lunghe
S
2 – 4 GHz
15 - 7,5 cm
controllo del traffico aereo a medio e corto raggio, situazione del tempo a lungo raggio; 'S' per 'short', onde corte
C
4 – 8 GHz
7,5 - 3,75 cm
un compromesso (banda 'C') tra le bande X e S; radar multifunzionali navali; situazione meteorologica
X
8 – 12 GHz
3,75 - 2,4 cm
puntamento missili, orientamento, radar multifunzionali terrestri, impieghi marittimi, situazione del tempo; negli USA il segmento 10,525 GHz ± 25 MHz è utilizzato negli aeroporti.
Ku
12 – 18 GHz
2,4 - 1,67 cm
creazione di mappe ad alta risoluzione, altimetria satellitare; frequenza subito sotto la banda K (under, quindi 'u')
K
18 – 27 GHz
1,67 - 1,13 cm
dal tedesco kurz, cioè 'corto'; non utilizzabile se non per individuare le nuvole, perché assorbita dal vapore acqueo, Ku e Ka furono utilizzate per la sorveglianza
Ka
27 – 40 GHz
1,13 - 0,75 cm
cartografia, impieghi a corto raggio, seeker missilistici, sorveglianza aeroportuale e traffico a terra; frequenza subito sopra la banda K (above, quindi 'a')
mm
40 – 300 GHz
7,5 - 1 mm
banda millimetrica, suddivisa come segue. I range di frequenza dipendono dalla grandezza della guida d'onda. A queste bande vengono assegnate lettere multiple a seconda del gruppo. Tale banda fu definita dalla Baytron, una compagnia che oggi non esiste più che definì le modalità di test.











Principio del funzionamento del radar.



Il principale impiego di questo sistema sta nell'ambito militare, che oltre ad utilizzare i radar nella maniera convenzionale, ha sviluppato sistemi di disturbo, elusione e inganno dei radar nemici, che vanno dal generare delle false onde eco per ingannare il nemico sulla propria posizione, al costruire velivoli dalle forme geometriche spezzate e dipinti con vernici non riflettenti per evitare il ritorno dell'onda all'antenna.

giovedì 16 marzo 2017

Relazione sul calorimetro -schema

Data:_________

RELAZIONE DI LAB. N. .......
TITOLO DELL'ESPERIMENTO

Ambito di interesse: TERMOLOGIA

Esperimento di tipo: □ qualitativo    X□ quantitativo

Formule e teoria sul calorimetro

Descrizione calorimetro e principi di base
Descrizione della la formula generica che hai usato e la commenti

Strumenti e/o Materiali

.... in questo paragrafo riporterai l'elenco di TUTTI I materiali e strumenti usati. Ricorda che degli strumenti devi specificare unità di misura usata, portata max e min, sensibilità.

Immagini/Disegni/Foto

.... in questo paragrafo inserirai foto, disegni a mano o fatti al pc. Devi realizzarli immaginando che un estraneo debba ricostruire l'apparto sperimentale, quindi cerca di essere più vicino possibile a quanto hai osservato.

Fasi dell'esperimento

.... in questo paragrafo descriverai, IN ORDINE E NUMERANDOLE, le azioni che sono state fatte nel corso dell'esperimento. 


Dati sperimentali (se volete farli insieme alle fasi)

.... in questo paragrafo riporterai in una tabella i dati ottenuti come misure dall'esperimento. 


Calcoli (vedi par. 4 pag. 481)

....Qui metterai per esteso i calcoli (compresi tutti i passaggi) per trovare il calore specifico del metallo.

Conclusioni

Cercando nelle tabelle dei calori specifici, controlla se il valore trovato è simile a quello di qualche metallo che a temperatura ambiente si trova allo stato solido.
Se non coincide con nessuno, commenta comunque il suo ordine di grandezza.
Descrivi le dispersioni di calore possibili.
Descrivi perché il calcolo del cal. spec. del metallo ha comunque un errore.