1) MOTO RETTILINEO UNIFORME:
TEORIA
(CAP. 3 TUTTO TRANNE PARAGRAFO 9)
ED ESERCIZI di fine capitolo 3
2) KEPLERO:
- VITA
Nacque a Würtenberg il 27 dicembre del 1571
Propose un modello a orbite ellittiche dei pianeti intorno al Sole
Stipulò tre leggi sul moto dei pianeti intorno al Sole
- MOTI PLANETARI
(DA PAG. 300 PAR.1/2
E 4 SOLO SATELLITI GEOSTAZIONARI)
LA PRIMA LEGGE DI KEPLERO
Ciascun pianeta ruota attorno al Sole percorrendo un'orbita ellittica in cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Il punto in cui il pianeta raggiunge la massima distanza dal sole si chiama afelio,mentre il punto di minima distanza viene detto perielio.
LA SECONDA LEGGE DI KEPLERO
l raggio vettore che congiunge un pianeta al Sole percorre aree uguali in tempi uguali. I pianeti non si muovono sulla loro orbita con velocità costante; un pianeta è più veloce in perielio e più lento quanto in afelio.
LA TERZA LEGGE DI KEPLERO
il rapporto tra il cubo del semiasse maggiore dell’orbita e il quadrato del periodo di rivoluzione è lo stesso per tutti i pianeti”
3) NEWTON:
- VITA (PAG. 228/229)
Fisico e matematico tra i
più grandi di ogni tempo, Isaac Newton ha dimostrato la natura composita della
luce bianca, ha codificato le leggi della dinamica, ha scoperto la legge della
gravitazione universale, ponendo le basi della meccanica celeste ed ha creato
il calcolo differenziale ed integrale. Nato orfano di padre il 4 gennaio 1643
(ma qualcuno dice il 25 dicembre 1642) in Woolsthorpe, nel Lincolnshire, sua
madre si risposa con il rettore di una parrocchia, lasciando poi il figlio
sotto le cure della nonna.
E' solo un bambino quando il suo paese diviene teatro di una battaglia legata alla guerra civile, nella quale dissensi religiosi e ribellione politica dividono la popolazione inglese.
Dopo un'educazione rudimentale nella scuola locale, viene spedito all'età di dodici anni alla King's School di Grantham, dove trova alloggio nella casa di un farmacista di nome Clark. Ed è proprio grazie alla figliastra di Clark se il futuro biografo di Newton, William Stukeley, potrà ricostruire molti anni dopo alcune caratteristiche del giovane Isaac, come il suo interesse per il laboratorio di chimica del padre di lei, le sue corse dietro ai topi nel mulino a vento, i giochi con la "lanterna mobile", la meridiana e le invenzioni meccaniche che Isaac costruiva per divertire la graziosa amica. Malgrado poi la figliastra di Clark sposi successivamente un'altra persona (mentre lui rimane celibe a vita), fu comunque una delle persone per cui Isaac proverà sempre una sorta di romantico attaccamento.
Alla sua nascita, Newton è l'erede legittimo di una modesta eredità legata alla fattoria che avrebbe dovuto cominciare ad amministrare una volta divenuto maggiorenne. Sfortunatamente, durante il periodo di prova alla King's School, diviene chiaro che l'agricoltura e la pastorizia non sono proprio il suo mestiere. Così, nel 1661, all'età di 19 anni, entra al Trinity College di Cambridge.
Dopo aver ricevuto la laurea di baccellierato nel 1665, apparentemente senza particolare distinzione, Newton si ferma ancora a Cambridge per fare un master ma un'epidemia provoca la chiusura dell'università. Torna allora a Woolsthorpe per 18 mesi (dal 1666 al 1667), durante i quali non solo effettua degli esperimenti fondamentali e getta le basi teoriche di tutti i seguenti lavori sulla gravitazione e sull'ottica ma sviluppa anche il suo personale sistema di calcolo.
La storia che l'idea della gravitazione universale gli sia stata suggerita dalla caduta di una mela sembrerebbe fra l'altro autentica. Stukeley, ad esempio, riporta di averla ascoltata da Newton stesso.
Tornando a Cambridge nel 1667, Newton completa velocemente la sua tesi di master e prosegue intensamente l'elaborazione di un lavoro iniziato a Woolsthorpe. Il suo professore di matematica, Isaac Barrow, è il primo a riconoscere l'inusuale abilità di Newton in materia e, quando nel 1669, abbandona il suo incarico per dedicarsi alla teologia, raccomanda il suo pupillo come successore. Newton diventa così professore di matematica all'età di 27 anni, rimanendo al Trinity College per altri 27 con quel ruolo.
Grazie alla sua prodigiosa ed eclettica mente ha modo di fare anche esperienza politica, precisamente come deputato al Parlamento di Londra, tanto che nel 1695 ottiene la carica di ispettore della Zecca di Londra. L'opera più importante di questo matematico e scienziato sono i "Philosophiae naturalis principia mathematica", autentico immortale capolavoro, nel quale espone i risultati delle sue indagini meccaniche e astronomiche, oltre a gettare le basi del calcolo infinitesimale, ancora oggi di importanza indiscussa. Tra gli altri lavori si annovera "Optik", studio in cui sostiene la famosa teoria corpuscolare della luce e "Arithmetica universalis e Methodus fluxionum et serierum infinitarum" pubblicato postumo nel 1736.
Newton muore il 31 marzo 1727 seguito da grandissimi onori. Sepolto nell'abbazia di Westminster, sulla sua tomba vengono incise queste altisonanti e commoventi le parole: "Sibi gratulentur mortales tale tantumque exstitisse humani generis decus" (si rallegrino i mortali perché è esistito un tale e così grande onore del genere umano).
Frasi di Isaac Newton
«La verità si ritrova sempre nella semplicità, e non nella complessità e confusione delle cose.»
«Non credo che l'universo si possa spiegare solo con cause naturali, e sono costretto a imputarlo alla saggezza e all'ingegnosità di un essere intelligente.»
«Posso misurare il moto dei corpi, ma non l'umana follia.»
- LEGGI DELLA DINAMICA E' solo un bambino quando il suo paese diviene teatro di una battaglia legata alla guerra civile, nella quale dissensi religiosi e ribellione politica dividono la popolazione inglese.
Dopo un'educazione rudimentale nella scuola locale, viene spedito all'età di dodici anni alla King's School di Grantham, dove trova alloggio nella casa di un farmacista di nome Clark. Ed è proprio grazie alla figliastra di Clark se il futuro biografo di Newton, William Stukeley, potrà ricostruire molti anni dopo alcune caratteristiche del giovane Isaac, come il suo interesse per il laboratorio di chimica del padre di lei, le sue corse dietro ai topi nel mulino a vento, i giochi con la "lanterna mobile", la meridiana e le invenzioni meccaniche che Isaac costruiva per divertire la graziosa amica. Malgrado poi la figliastra di Clark sposi successivamente un'altra persona (mentre lui rimane celibe a vita), fu comunque una delle persone per cui Isaac proverà sempre una sorta di romantico attaccamento.
Alla sua nascita, Newton è l'erede legittimo di una modesta eredità legata alla fattoria che avrebbe dovuto cominciare ad amministrare una volta divenuto maggiorenne. Sfortunatamente, durante il periodo di prova alla King's School, diviene chiaro che l'agricoltura e la pastorizia non sono proprio il suo mestiere. Così, nel 1661, all'età di 19 anni, entra al Trinity College di Cambridge.
Dopo aver ricevuto la laurea di baccellierato nel 1665, apparentemente senza particolare distinzione, Newton si ferma ancora a Cambridge per fare un master ma un'epidemia provoca la chiusura dell'università. Torna allora a Woolsthorpe per 18 mesi (dal 1666 al 1667), durante i quali non solo effettua degli esperimenti fondamentali e getta le basi teoriche di tutti i seguenti lavori sulla gravitazione e sull'ottica ma sviluppa anche il suo personale sistema di calcolo.
La storia che l'idea della gravitazione universale gli sia stata suggerita dalla caduta di una mela sembrerebbe fra l'altro autentica. Stukeley, ad esempio, riporta di averla ascoltata da Newton stesso.
Tornando a Cambridge nel 1667, Newton completa velocemente la sua tesi di master e prosegue intensamente l'elaborazione di un lavoro iniziato a Woolsthorpe. Il suo professore di matematica, Isaac Barrow, è il primo a riconoscere l'inusuale abilità di Newton in materia e, quando nel 1669, abbandona il suo incarico per dedicarsi alla teologia, raccomanda il suo pupillo come successore. Newton diventa così professore di matematica all'età di 27 anni, rimanendo al Trinity College per altri 27 con quel ruolo.
Grazie alla sua prodigiosa ed eclettica mente ha modo di fare anche esperienza politica, precisamente come deputato al Parlamento di Londra, tanto che nel 1695 ottiene la carica di ispettore della Zecca di Londra. L'opera più importante di questo matematico e scienziato sono i "Philosophiae naturalis principia mathematica", autentico immortale capolavoro, nel quale espone i risultati delle sue indagini meccaniche e astronomiche, oltre a gettare le basi del calcolo infinitesimale, ancora oggi di importanza indiscussa. Tra gli altri lavori si annovera "Optik", studio in cui sostiene la famosa teoria corpuscolare della luce e "Arithmetica universalis e Methodus fluxionum et serierum infinitarum" pubblicato postumo nel 1736.
Newton muore il 31 marzo 1727 seguito da grandissimi onori. Sepolto nell'abbazia di Westminster, sulla sua tomba vengono incise queste altisonanti e commoventi le parole: "Sibi gratulentur mortales tale tantumque exstitisse humani generis decus" (si rallegrino i mortali perché è esistito un tale e così grande onore del genere umano).
Frasi di Isaac Newton
«La verità si ritrova sempre nella semplicità, e non nella complessità e confusione delle cose.»
«Non credo che l'universo si possa spiegare solo con cause naturali, e sono costretto a imputarlo alla saggezza e all'ingegnosità di un essere intelligente.»
«Posso misurare il moto dei corpi, ma non l'umana follia.»
(CAP. 8 paragrafi 1/2/6/7/8)
Dinamica: branca della meccanica classica che
descrive le relazioni tra il movimento di un corpo e gli enti che lo
modificano.
1^ legge
della dinamica_ IL
PRINCIPIO DI INERZIA.
Un
corpo non soggetto a forze, rimane in quiete (se inizialmente era
fermo) oppure in moto rettilineo uniforme
( sera in movimento).
Per inerzia
si intende la tendenza che hanno i corpi a rimanere nello stato di moto in cui
sono.
Un
corpo su cui agisce una forza, subisce un accelerazione direttamente
proporzionale all’ intensità della forza e inversamente proporzionale alla
massa del corpo.
In formula: F=ma F:
forza M:massa A: accelerazione
3^ legge
della dinamica_ PRINCIPIO
DI AZIONE E REAZIONE.
Se
un corpo A esercita una forza su un corpo B; il corpo B esercita su A una forza
uguale in modulo e direzione e opposta in verso.
- TUBO DI NEWTON
Questo
strumento serve per dimostrare che nel vuoto tutti i corpi, di qualunque forma,
volume e peso, impiegano uguale tempo a cadere da una medesima altezza e perciò
cadono tutti con la medesima velocità. Anticamente si credeva che la velocità
di caduta dei corpi fosse direttamente proporzionale al loro peso, fu Galilei a
dimostrare con un celebre esperimento condotto dalla torre di Pisa l’erroneità
di questa teoria, mostrando che le differenze delle velocità di caduta dei vari
corpi dipendono dalla maggiore o minore resistenza offerta dall’aria al loro
moto.
Il tubo di Newton permette di studiare la caduta dei gravi nel vuoto. Esso è costituito da un tubo di vetro, generalmente lungo un paio di metri, chiuso ad una estremità e munito all’estremità opposta di una chiavetta che lo mette in comunicazione con una macchina pneumatica. Introdotti in esso frammenti di piombo, ritagli di carta, piume, si fa il vuoto e lo si capovolge e si può vedere che i corpi toccano il fondo del tubo nello stesso istante.
Il tubo di Newton permette di studiare la caduta dei gravi nel vuoto. Esso è costituito da un tubo di vetro, generalmente lungo un paio di metri, chiuso ad una estremità e munito all’estremità opposta di una chiavetta che lo mette in comunicazione con una macchina pneumatica. Introdotti in esso frammenti di piombo, ritagli di carta, piume, si fa il vuoto e lo si capovolge e si può vedere che i corpi toccano il fondo del tubo nello stesso istante.
4) GALILEO GALILEI:
- STUDI SUL MOTO
5) MENDELEEV
https://www.youtube.com/watch?v=fPnwBITSmgU
Fu un chimico russo invento la tavola periodica degli elementi, fornendo un sistema di classificazione che prevedeva anche caratteristiche di elementi ancora non scoperti. Nacque in Siberia nel 1834, dopo circa 15 anni la famiglia si trasferì a San Pietroburgo, dove si laureò. Nel 1863 divenne professore di chimica all'Istituto Tecnologico di San Pietroburgo e all'Università Statale di San Pietroburgo. Nel 1865 ottenne il dottorato di ricerca sulle combinazioni di acqua e alcool. Ottenne la cattedra di ruolo nel 1867. Tornato in piena salute, dopo aver sofferto di tubercolosi, cominciò i suoi studi a Heidelberg sul funzionamento dello spettroscopio.
Nel 1868 cominciò a scrivere il libro "Principi della chimica"; dove avrebbe sistemato tutte le informazioni dei 63 elementi chimici conosciuti al tempo. Mendeleev preparò 63 carte, dove in ognuna scrisse le caratteristiche di ogni elemento . Queste carte le dispose secondo il proprio peso atomico (numero di protoni nel nucleo), in ordine crescente, accorgendosi che le proprietà chimiche degli elementi si ripetevano periodicamente . Sistemò questi 63 elementi nella sua tavola periodica lasciando tre spazi vuoti per gli elementi ancora sconosciuti. Mendeleev si dedicò senza sosta per mesi alla sua tavola; su alcuni foglietti scriveva il nome e le caratteristiche di ciascun elemento, provando a disporli in vari modi, come nel gioco del solitario. Per quanto Mendeleev sia stato uno scienziato di vastissimi interessi e abbia pubblicato centinaia di lavori in campi molto eterogenei, il suo nome è senza dubbio legato al sistema periodico degli elementi. L’anno successivo Mendeleev consegnò il suo progetto alla società chimica russa. Senza che lui lo sapesse che altri due scienziati pochi anni prima avevano tentato la sua stessa impresa; le loro tavole periodiche però non avevano i tre spazi vuoti degli elementi ancora non Appunti di Mendeleev Mendeleev scoperti. Lo scienziato russo descrisse anche le proprietà chimiche e fisiche dei tre elementi mancanti, che vennero scoperti pochi anni dopo riconoscendo a Mendeleev le giuste considerazioni fatte su essi--> GALLIO, SCANDIO & GERMANIO (dove ci furono delle piccole differenze) . Morì il 2 febbraio 1907 a San Pietroburgo.
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